mercoledì 30 giugno 2010

Primi due allenamenti all'AEFactory

Mi sono presentato all'AEFactory di sensei Pettas in un periodo di calma. Domenica tre dei professionisti hanno combattuto e hanno portato a casa 3 vittorie, di cui 2 per KO. Colgo quindi occasione per congratularmi anche pubblicamente con Pettas e con tutto il team. In questi due giorni ho conosciuto Edoardo, un professionista amico di vecchia data di Pettas, Jo, un debuttante, e Koichi uno dei tre vincitori di domenica. Edoardo è stato molto contento di incontrarmi perché sono un southpaw, come il suo prossimo avversario e con piacere ho avuto modo di aiutarlo e farmi qualche ripresa con lui, e dato che ci stavo anche con Jo. Con Koichi abbiamo invece aiutato Jo nella sua preparazione correndo con lui. Ho avuto modo e piacere di conoscere anche il sensei, ma in un contesto più mondano. Pettas in quest'occasione mi ha proposto di conoscere un maestro di karate di cui, per scaramanzia, non dico il nome, ma spero davvero di riuscire a incontrarlo. Ho grandi aspettative per questi giorni e intanto domani mi aspetta una sorpresa.
Osu!

Okini Kyoto

Osu! A tutti quanti. Questo momento lo voglio prendere come una riflessione su quella che è stata la mia vita a Kyoto. In questi giorni ho avuto modo di conoscere molti dojo, molti maestri, ma soprattutto molti modi diversi di allenare la stesse cosa, lo spirito. Il minimo comune denominatore di ogni palestra era la ricerca della perfezione, non importava quanto eri tordo, quando uscivi dal dojo lo facevi con la consapevolezza che almeno una cosa l'avevi imparata. Il saluto hotakaini rei era molto importante e molto sentito da tutti quanti e lo si faceva sempre prima di ogni esercizio a coppie. In molte cose i nostri allenamenti a Roma ricalcano molto quelli in Giappone e non posso fare a meno di ringraziare sensei Calà per avermi insegnato lo spirito giusto per poter vivere appieno quest'esperienza. In Giappone le lezioni vengono affrontate con la stessa serietà e dedizione di uno studio universitario, dove però si studia tutti insieme.
Non si può non spendere una nota per il kancho, che ho avuto il grande piacere di conoscere e di lui posso dire che è una persona di grande umiltà e di grandi vedute. Prima di conoscerlo me lo immaginavo austero, pieno di sé, e ne avrebbe tutti i diritti, e invece è una persona di grandissima umiltà e se di qualcosa è pieno, quella è solo sete di conoscenza. Quello con lui penso che è e rimarrà l'incontro più significativo della mia esperienza qui in Giappone.
Osu!

Lezione di Iaido

sabato Tanaka kancho mi porta ad una lezione di iaido, l'antica disciplina giapponese dell'uso della katana. Ho fatto degli esercizi base molto difficili perché le katane sono molto pesanti e il loro utilizzo richiede una posizione particolare del corpo. Poi ho fatto dei round di sparring di sport chanbara, prima corta e poi lunga. All'inizio sono rimasto un po' stupito dall'effetto che mi faceva ricevere una legnata ho testa, anche perché nel mio immaginario essere colpito era un po' come simulare la morte. E infatti Tanaka kancho mi ha detto che i combattimenti di iaido servono per ricordarsi sempre che anche nei combattimenti di karate non bisogna farsi toccare mai. Comunque sono riuscito a migliorarmi in fretta, tant'è che sono stato sfidato ufficialmente dallo studente anziano a fare due combattimenti a punti con lui. A fine lezione mi è stato poi insegnato un kata. Ancora una volta mi è stato dimostrato come da ogni disciplina, per quanto diversa dal karate, c'è sempre tanto da imparare.
Osu!

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